Colore: Rosso rubino intenso e carico Profumo: Complesso ed intenso composto da note fruttate come ribes nero, lampone e note terziarie di cannella e cuoio. Gusto: Deciso, dalla piacevole tannicità. Potente, di buona profondità, caldo ed asciutto. Abbinamento: Ideale per accompagnare arrosti di carne al forno e formaggi stagionati a pasta dura o molla.
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L'azienda
Terre di Ger
Terre di Ger nasce dalla passione per la viticoltura di Gianni Spinazzè, che fin da bambino andava nei vigneti che la famiglia gestiva in mezzadria di alcune proprietà dei Bellussi, proprietari del trevigiano. Negli anni Sessanta, Gianni, per meglio strutturare le palificazioni delle “Bellussere” del Piave ha avviato una produzione di pali in cemento, dando il via alla lunga storia dell’azienda Spinazzè, oggi affermata nel settore viticolo e frutticolo mondiale. Nel 1975 viene piantato il primo vigneto con varietà tipiche locali, più per passione che per interesse, un passatempo da rubare al lavoro dei pali e per la soddisfazione di mantenere il legame con la terra e le origini. Negli anni ottanta e novanta, Gianni, da sempre attratto dal Friuli con i suoi vigneti a “cappuccina” e dai suoi vini così importanti, decise di investire e piantare un nuovo vigneto nel territorio di Frattina, storica località del Pordenonese. Si arriva quindi alla vinificazione vera e propria con la fondazione della cantina e le prime etichette “Podere del Ger”, diventando poi Terre di Ger, a seguito dell’acquisizione di nuovi appezzamenti e l’impianto di nuovi vigneti. La vera svolta per l’azienda avviene nell’ultimo decennio attraverso un nuovo progetto agronomico ed enologico con l’impianto di vitigni a varietà resistenti e una profonda ricerca sulle potenzialità dei vini da esse ottenuti, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale dei trattamenti fitosanitari, salvaguardare la natura e avviare una coltivazione a regime biologico, puntando sulle diversità organolettiche. Nascono nuove opportunità e i confini si allargano, diventa interessante il confronto e la coesistenza con altri territori e si arriva ad acquisire la tenuta “La Boccolina” nel cuore delle colline di Jesi e a gettare le basi per il progetto “Dolomiti” nelle Coste del Feltrino.