La Commenda - 90% Sangiovese, 10% Cabernet-Merlot Vigneti di proprietà nei comuni di Bucine e Monte San Savino (AR) Raccolta manuale a perfetta maturazione. Le varietà sono fermentate separatamente in vasche di acciaio termoregolate con un periodo di macerazione di 15-20 giorni. Una volta svinati e travasati, i vini sono assemblati e invecchiano in vasche di acciaio fino all’imbottigliamento eseguito in sede. Rosso granato intenso. Al naso aromi delicati di frutta rossa e piccole bacche. Al palato struttura intensa con tannini morbidi. Persistenza retro olfattiva prolungata ABBINAMENTI: Versatile e adatto ad ogni piatto.
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L'azienda
70 ettari di vigneti di Mansalto crescono in piccoli appezzamenti circondati da boschi e campi, ad un’altitudine perfetta per la viticoltura moderna, fra 500 e 600 metri slm. Questa posizione, resa unica da un microclima raffrescato dai boschi contigui e dai diversi terreni ricchi del macigno toscano, creano un terroir unico che conferisce mineralità e tutte le caratteristiche necessarie ad una perfetta maturazione delle uve. Il rispetto della natura è la regola basilare a Mansalto dove lo scopo è sempre stato quello di produrre vini come prodotti autentici di un territorio mantenendo inalterate le espressioni tipiche di ogni varietà. Ecco perché all’accurata selezione delle migliori uve e alla vendemmia manuale segue un tocco gentile in cantina che non alteri le caratteristiche della materia prima, con tecnologie appropriate ed un sapiente uso del legno La passione per la terra. L’amore per un mestiere antico. Il rispetto per il terroir, la sua identità, la peculiarità di ogni vigneto. È frutto di dedizione e cura costanti il vino che invecchia nelle cantine di Mansalto, figlio di uve selezionate a mano, con passione ed estrema attenzione, da chi questa terra la vive, ogni giorno, e la protegge, con sacrificio e dedizione. Un team internazionale, che crede nei vini di qualità e dà corpo a vini contemporanei: è il Chianti moderno, che si distingue per la freschezza e la personalità dei suoi nettari. L’eredità dell’esperienza d’Oltralpe diventa così espressione di una sensibilità e di un gusto rinnovati e fortemente identitari.
