TRENTAPIOLI è il nome del nuovo spumante da Asprinio d’Aversa doc, metodo martinotti brut millesimo 2015, rigorosamente da VIGNETI AD ALBERATA, unico nel suo genere. Con il nome TRENTAPIOLI si vuole ricordare che la scala utilizzata per salire sull’alberata è alta 15 metri ed è formata da circa 30 pioli. Una cosa non eccezionale ma UNICA nel panorama viticolo non solo nazionale. Il TRENTAPIOLI è maturato sui propri lieviti in autoclave per circa 50 gg ed è stato imbottigliato il giorno 3 Dicembre. Per le peculiarità uniche del vitigno, il TRENTAPIOLI può essere degustato anche a distanza di diversi anni. La raccolta è manuale in cassette da 18 kg ed avviene con l’uso delle caratteristiche scale a pioli alte fino a venti metri. La vendemmia ha inizio verso la metà di Settembre e dura per circa 3 giorni. La coltivazione ad alberata è un esempio unico al mondo.
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L'azienda
Una realtà vinicola a conduzione famigliare quella di Gilda e Salvatore Martusciello fondata nel 2015 nel suggestivo contesto di Pozzuoli nel territorio dei Campi Flegrei, della Penisola Sorrentina e dell’Agro Aversano. I 12 ettari di vigneti sono impiantati su terreni di natura vulcanica con varietà tradizionali, tra cui la Falanghina, l’Aglianico, il Piedirosso, l’Asprinio e lo Sciascinoso. Parte di queste uve , come il Piedirosso o la Falanghina, sono ancora a piede franco grazie alla particolare origine vulcanica del suolo dove crescono e che gli ha permesso di scampare in passato al contagio della fillossera, grande piaga per la viticoltura italiana. Altri vigneti, come l’Asprinio d’Aversa, vengono invece allevati con tecniche tradizionali come il caratteristico sistema ad alberata. La produzione è suddivisa in diverse linee: ‘Ottouve’, che punta alla valorizzazione dei vitigni autoctoni minori, ‘Settevulcani’, che si dedica ai vigneti a piede franco dei Campi Flegrei e ‘Trentapioli’ per omaggiare le alberate alte circa 15m dell'Asprinio di Aversa del casertano. "Per raccontare questa nostra nuova avventura abbiamo scelto di parlare di persistenza, in tempi di esperienze effimere. Persistenza della storia nostra e dei Campi Flegrei, dell’Agro Aversano e della Penisola Sorrentina. Persistenza sensoriale dei nostri vini, che si fissano nella memoria di chi li apprezza, con personalità. Vini ‘minori’ si dice, sconosciuti ai più, che non ammiccano sornioni, prodotti da uomini semplici e straordinari, che non vacillano sotto i colpi di un mercato che non li aiuta. Piccoli produttori che scrivono buone storie. Storie di tradizioni e di relazioni autentiche." ( cit. Martusciello)