piedirosso, aglianico, sciascinoso e vitigni minori
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Temp. Servizio
10°-12°
Note
Il Gragnano della Penisola Sorrentina DOC è per antonomasia il vino rosso della città di Napoli ed è considerato il miglior abbinamento con la verace pizza napoletana. Citato in racconti, poesie e commedie di cui la più famosa è senz’altro ‘Miseria e Nobiltà’ di Eduardo Scarpetta nella quale Totò ne decanta le doti. É un vino rosso vivace – con sentori di viola, fragola, rosa e lampone – che va servito freddo e che per tradizione veniva bevuto dopo San Martino, quando ogni mosto diventa vino. Il nome OTTOUVE è un omaggio ai molteplici vitigni autoctoni che storicamente concorrevano ed in parte ancora concorrono alla produzione del Gragnano: il piedirosso, l’aglianico, lo sciascinoso, la suppezza, la castagnara, l’olivella, la sauca, la surbegna.
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L'azienda
Una realtà vinicola a conduzione famigliare quella di Gilda e Salvatore Martusciello fondata nel 2015 nel suggestivo contesto di Pozzuoli nel territorio dei Campi Flegrei, della Penisola Sorrentina e dell’Agro Aversano. I 12 ettari di vigneti sono impiantati su terreni di natura vulcanica con varietà tradizionali, tra cui la Falanghina, l’Aglianico, il Piedirosso, l’Asprinio e lo Sciascinoso. Parte di queste uve , come il Piedirosso o la Falanghina, sono ancora a piede franco grazie alla particolare origine vulcanica del suolo dove crescono e che gli ha permesso di scampare in passato al contagio della fillossera, grande piaga per la viticoltura italiana. Altri vigneti, come l’Asprinio d’Aversa, vengono invece allevati con tecniche tradizionali come il caratteristico sistema ad alberata. La produzione è suddivisa in diverse linee: ‘Ottouve’, che punta alla valorizzazione dei vitigni autoctoni minori, ‘Settevulcani’, che si dedica ai vigneti a piede franco dei Campi Flegrei e ‘Trentapioli’ per omaggiare le alberate alte circa 15m dell'Asprinio di Aversa del casertano. "Per raccontare questa nostra nuova avventura abbiamo scelto di parlare di persistenza, in tempi di esperienze effimere. Persistenza della storia nostra e dei Campi Flegrei, dell’Agro Aversano e della Penisola Sorrentina. Persistenza sensoriale dei nostri vini, che si fissano nella memoria di chi li apprezza, con personalità. Vini ‘minori’ si dice, sconosciuti ai più, che non ammiccano sornioni, prodotti da uomini semplici e straordinari, che non vacillano sotto i colpi di un mercato che non li aiuta. Piccoli produttori che scrivono buone storie. Storie di tradizioni e di relazioni autentiche." ( cit. Martusciello)